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ISTITUTO ITALIANO PER GLI STUDI FILOSOFICI

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Luca Maria Scarantino
École des Hautes Études en Sciences Sociales

Apertura del Convegno

È con grande emozione che apro i lavori di questa giornata in onore dell'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici ed in particolare del suo Presidente Gerardo Marotta, uno degli uomini che si sono maggiormente distinti nella storia intellettuale italiana dell'ultimo quarto di secolo. Permettetemi innanzitutto di compiacermi della importante partecipazione del pubblico a questa giornata: il che rende evidente che anche a Parigi, nonostante la lontananza da Napoli, sono numerosi coloro che desiderano associarsi all’omaggio reso ad un Istituto che ha sempre voluto essere un istituto specializzato, filosofico, ma anche un centro di irradiamento intellettuale, civile ed etico, un centro che rinnova la grande tradizione napoletana, in particolare quella dell’Illuminismo. Si tratta dunque di un’impresa di rinnovamento intellettuale, di un impegno intellettuale, ed è proprio questo ciò di cui oggi si tratta. 
Non intendo trattenere più del dovuto la vostra attenzione. Non posso che ringraziare, ancora una volta, i partecipanti al convegno, che hanno accettato di venire ad esprimersi oggi, chi da Parigi, chi dalla provincia o dall'estero, chi disdicendo precedenti impegni, e sono certo che lo hanno fatto volentieri, dal momento che si tratta di celebrare un'impresa che tocca - io credo - la sensibilità di ciascuno di noi. 
Vorrei altresì ringraziare, a nome del Consiglio internazionale della filosofia e delle scienze umane, le altre istanze che hanno voluto associarsi a questa giornata, aiutarla e sostenerla. Penso in primo luogo alla delegazione permanente dell'Italia presso l'UNESCO e penso alla Divisione di filosofia dell'UNESCO, che ha accettato di essere qui, in un giorno che per essa è di vigilia, poiché domani sarà celebrata la grande giornata mondiale della filosofia, promossa, appunto dall’UNESCO. Siamo particolarmente grati ai membri di questa sezione che sono qui presenti, tra i quali vedo la Sig.ra Frances Albernaz, che è l’anima del programma dell’UNESCO “Percorsi del pensiero”, la cui ultima riunione si è svolta proprio all’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici. Desidero anche ringraziare la Signora Gendreau-Massaloux per aver accettato di parlare anche oggi dell’Istituto, dopo l’intervento svolto ieri alla presentazione, presso l’Istituto Italiano di Cultura, della nuova edizione delle Opere italiane di Giordano Bruno, promossa dall’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici in collaborazione con Les Belles Lettres. È con immensa emozione, infine, che saluto la presenza del Professor Ricoeur, il quale non ha voluto mancare l'incontro di oggi con Gerardo Marotta. Rispetto al programma, vi sono alcune defezioni, fortunatamente non molte. Per due di esse mi dispiace in particolar modo, quella di Ilya Prigogine e quella di Jacques D’Hondt, dovute a problemi di salute, che ci auguriamo siano temporanei, ma che hanno impedito all’uno e all’altro di trovarsi qui con noi. Il professor Prigogine ha inviato un messaggio all'Avvocato Marotta, esprimendo il suo più sincero rammarico per questo impedimento, e lo stesso ha fatto il prof. D’Hondt col quale ho parlato or è qualche giorno. Insieme al professor Prigogine vorrei menzionare anche un altro Belga, che avrebbe dovuto trovarsi qui, anche se non appare nel programma, ma che non ha potuto venire a Parigi. Si tratta del professor Jean Bingen, uno dei massimi rappresentanti degli studi classici e della papirologia, il quale mi ha pregato di trasmettere all'avvocato Marotta i suoi più cordiali saluti, ricordando l'assemblea generale che il Consiglio internazionale della filosofia e delle scienze umane, del quale egli era all’epoca Segretario generale, tenne a Napoli, a Palazzo Serra, qualche anno fa. Avrebbe desiderato trovarsi oggi tra noi, ma ha avuto qualche problema, il che purtroppo accade, e quindi mi ha pregato di comunicarvi che ci è spiritualmente vicino.
Passo ora la parola all'Ambasciatore d'Italia presso l'UNESCO, il Dottor Francesco Caruso.

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