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ISTITUTO ITALIANO PER GLI STUDI FILOSOFICI

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Jérôme Bindé
Divisione della prospettiva, della filosofia e delle scienze umane dell’UNESCO

Un lavoro in comune per una società dei saperi

Prendo le mosse dal discorso del Dott. Caruso, il quale ha molto giustamente ricordato che per Hegel la filosofia è la comprensione del presente e del reale. Credo che Benedetto Croce, grande e illustre filosofo napoletano, dicesse spesso: “la storia è sempre contemporanea”, e ritengo che, se si comprende bene quell'affermazione di Hegel, si possa dire che anche la filosofia è sempre contemporanea; e vorrei dirlo in tutti i significati del termine. L’evento che avrà luogo domani, la “giornata della filosofia dell'UNESCO”, sembra fatta apposta per dimostrarlo. 
Ho collegato la celebrazione che si svolge oggi al convegno di domani, al quale già so che parteciperanno alcuni di voi. Io, però, vorrei invitare a questo convegno tutti i presenti, assicurando loro che, anche se non hanno ricevuto un invito formale, questo invito orale sarà sufficiente per l'ingresso. 
Naturalmente voglio innanzitutto salutare l'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici e il suo eccezionale presidente Gerardo Marotta, intorno al quale oggi ci riuniamo per ripercorrere assieme i tre decenni trascorsi a coltivare la libertà di pensiero, la comprensione ed i valori umani.
In particolare voglio ringraziare Gerardo Marotta per aver scelto l'UNESCO per celebrare l’Istituto, poiché questa scelta dimostra tutta la convergenza dei nostri progetti, del progetto dell'Istituto e di quello dell'UNESCO. Devo dire che si tratta, in qualche modo, di un riconoscimento reciproco. Non è mia intenzione richiamare tutto quanto l'UNESCO ha realizzato in collaborazione con l'Istituto, ma vorrei semplicemente rievocare qualche avvenimento come, per esempio, l'ultimo in ordine di tempo, al quale io stesso ho partecipato, in quel magnifico Palazzo che fu per me una scoperta, non avendolo mai visitato prima. Mi riferisco ad una riunione del programma di filosofia e scienze umane e del progetto “Il cammino del pensiero all'alba del terzo millennio”, animato dal nostro amico Eduardo Portella: una riunione sul tema “Quale sapere per quali società?”. Posso testimoniare che si trattò non solo di un convegno ad un eccezionale livello filosofico, ma anche di un grande contributo di prospettiva, tanto più utile se si considera che il Rapporto mondiale dell’UNESCO che sono stato incaricato di coordinare verte sul tema: “Costruire società del sapere”. 
Appare quindi evidente che la filosofia è in grado di contribuire direttamente ad altri lavori dell'UNESCO. Ed è proprio questo il nostro progetto, quello di rivitalizzare la filosofia presso l'UNESCO, affinché essa possa dar nuova linfa all’insieme del programma dell'Organizzazione. Sappiamo che il riflettere sulle future possibilità del sapere, sull'eventuale emergere di società del sapere, presuppone che si abbia la consapevolezza di un paradosso che è il paradosso stesso della filosofia, cioè quello della prospettiva e della conoscenza. Il sapere, infatti, a meno che lo si voglia definire in termini trascendenti, non è mai un luogo al quale si possa sperare di accedere un giorno. Non esistono, in altri termini, paradisi del sapere. Il sapere è cammino, è viaggio, è costruzione. E la sorpresa che tale viaggio riserva è che il ricercare è propriamente infinito. Del resto, più si lavora sui misteri dell'ignoto - avvalendosi anche degli strumenti sempre più potenti offerti dalla scienza - e più il mistero si ispessisce. 
Per concludere voglio semplicemente rivolgere, a nome del Direttore generale dell'UNESCO, della Sezione delle scienze umane e sociali, e della Divisione della prospettiva e delle scienze umane, che dirigo, il più sincero benvenuto all'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli, ed augurare a questa società dei saperi che continui ad arriderle il successo che finora ha coronato la sua opera.

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